Percorso più agevole degli altri due, molto veloce e scorrevole per i primi 15 km che sono in comune per tutti con una piccola variazione inziale e finale rispetto allo scorso anno che lo rende molto più semplice delle passate edizioni.
Pronti via: usciti dalla pista salentina si raggiunge attraverso uno stradone sterrato la prima salita del percorso per poi percorrere stradoni misti a tratti di asfalto fino a imboccare la cosiddetta salita delle “fontanelle” che conduce al “bosco dei romani” anch’esso con fondo sterrato ma scorrevole. Superato il bosco ci si avvia verso il bivio sempre percorrendo tratti morfologicamente analoghi ai precedenti.
A sinistra proseguiranno i ciclisti che percorrono i percorsi granfondo e marathon, mentre gli escursionisti proseguiranno dritti verso il tratto più tecnico del tracciato “omicron 1, 2 e 3” terminate le quali imboccheranno il ritorno analogo al percorso della granfondo.
Percorso molto scorrevole come alla passata edizione, con qualche nuovo innesto, caratterizzato da tratti pietrosi che metteranno alla prova le doti atletiche dei corridori.
Come detto il circuito ha in comune i primi 15 km con gli altri due percorsi. Giunti al bivio con il percorso escursionistico, si gira a sinistra imboccando un falso piano che culmina in una discesa a “doppia esse” al termine del quale un single track che, seguito da una salita sterrata, conduce al “tecnico di masseria tonda” un single track che però è stato reso più fluido rispetto alle scorse edizioni per evitare intasamenti. Segue un tratto boschivo intervallato da qualche “tratturo” di campagna, per poi imboccare una vecchia cava dismessa e giungere al secondo bivio della gara: marathon / granfondo. Girando a destra si imbocca un tratto in falsopiano ciottoloso immerso nella macchia mediterranea che conduce al tratto ormai noto come “omicron 1”, un suggestivo single track con vista mare terminato il quale si imbocca la “omicron 2”. Qui si innesta la novità dello scorso anno (per analogia ribattezzata Omicron 3). I ciclisti affronteranno una discesa in single track all’interno del parco per poi risalire su una vecchia strada taglia fuoco ricavata nel bosco con pendenza che sfiora il 14%. Terminati questi tratti suggestivi, si imbocca un ulteriore bivio che sancirà la novità più importante di questa edizione. Infatti il percorso al rientro sarà diverso dalla marathon in quanto girando a destra ci si innesta in un tracciato nuovo e particolarmente veloce che condurrà direttamente alla pista salentina.
Percorso identico alla passata edizione, sovrapponibile alla granfondo fino al secondo bivio dopo la cava.
In questo caso si girerà a sinistra per poi dirigersi attraverso un tratto misto di campagna e asfalto verso il canalone dei fani che quest’anno si imboccherà in discesa da un vecchio ingresso da poco recuperato e reso agibile, la cui uscita costituirà l’unica novità di questa edizione. Percorso questo tratto suggestivo immerso nella natura, con continui cambi di scenario, si svolta a destra e ci si dirige verso una salitella tecnica per poi affrontare un altro tratto molto bello e caratteristico da un punto di vista naturalistico nella zona dei cosiddetti “fani alti”. Terminato questo inserto caratterizzato da un
sentiero con strappetti in salita abbastanza tecnici immersi nella vegetazione tipica della macchia mediterranea si sbuca su una discesa asfaltata molto veloce terminata la quale, passando sopra la cosiddetta “grotta delle fate”, si imbocca il “canyon”, ossia salite e discese in curva su fondo ciottoloso.
Da li si tornerà indietro per percorre il “belvedere del cervone” suggestivo spaccato con magnifica vista mare dall’alto (appunto belvedere) terminato il quale ci si imbatte in una delle più belle novità di questa edizione: lo “Yo – Yo”. In sostanza, dopo una brevissima discesa molto ripida ci si innesta su un lastrone di pietra di circa 300 mt dal fondo incerto dove la maggiore difficoltà sarà mantenere l’equilibrio ed individuare la corretta traiettoria.
Usciti dallo Yo – Yo attraverso una serie di nuovi collegamenti si imboccheranno i tratti già noti nelle precedenti edizioni denominati “diagonale” e “pitbull” che porteranno i cicilisti sul livello del mare per affrontare un altro pezzo caratteristico: il “Passo del Tasso”. Qui ci vorrà una bella riserva di energie e tanta lucidità per superare i lastroni in pietra, le gravinelle ed affrontare una discesa che farà traballare l’equilibrio degli atleti in gara.
E dopo la discesa non poteva mancare la fatidica “salita bianca” al termine della quale girando a sinistra il percorso si incrocerà lungo le “omicron” con quello della granfondo per giungere ad un nuovo bivio che consentirà di separarsi dagli altri percorsi per raggiungere la pista salentina attraverso la discesa di Rottacapozza e la salita di “specchia del corno”.
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